sabato 4 ottobre 2025

Via Alessandro Manzoni

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Via Alessandro Manzoni è una via del centro storico di Barzio in Valsassina, in cui si trova Palazzo Manzoni, un edificio che fu abitato dagli antenati del celebre romanziere dei Promessi Sposi, dal quale la via prende il nome. Palazzo Manzoni è la sede del municipio e della biblioteca comunale. Via Alessandro Manzoni è stretta e corta, misura solo cinquanta metri, e incrocia Piazza Garibaldi, cuore del paese;[^][^] la circolazione stradale è a senso unico in direzione della piazza.[^] È da notare che a Barzio ci sono altre cinque vie Manzoni, Via Achille Manzoni, Via Ing. Angelo Manzoni, Via Ercole Manzoni, Via Francesca Manzoni e Via Ippolito Manzoni, di persone che non hanno legami di parentela con il famoso scrittore lombardo.

Descrizione

Via Alessandro Manzoni si dirama verso nord dal lato a monte di Piazza Garibaldi in leggera pendenza, il fondo è lastricato con mattonelle in pavè, tra il muro dell'edificio di Marocco Sport e quello a monte ci passa a malapena un autoveicolo.[^] Il negozio di articoli sportivi ha una porta e finestre del piano terreno e del primo piano che si aprono in Via Manzoni 1, sul cui muro bianco in alto è attaccata la targa stradale Via Alessandro Manzoni scrittore e poeta 1785 - 1873.[^] Al numero 3, una porta e sul muro una formella della Madonna col Bambino con la scritta Mater, che non passa inosservata per la qualità artistica.[^]

Negli edifici a monte alti due piani, oltre la porta del numero 2, la sorpresa di trovare due vetrine con l'ufficio postale. Poste Italiane spostò la sede storica di Piazza Garibaldi 5 nel negozio accanto, da una piazza a una via, in Via Alessandro Manzoni 4, era il 1 luglio 2013. L'ufficio di Poste Italiane Barzio - Via Alessandro Manzoni, come è scritto sulla porta scorrevole,[^] è aperto a giorni alterni, martedì, giovedì e sabato, dalle 8.20 alle 13.45, il sabato chiude alle 12.45, telefono 0341 996313. Di fianco alla posta, in Via Alessandro Manzoni 6, una rientranza con altre due vetrine, sede dell'Agenzia Immobiliare Dimore di Barbara Locatelli, telefono 347 9121986.[^] Dopo un cortile, con alcune macchine parcheggiate, nella casa gialla di tre piani in Via Alessandro Manzoni 10 c'è la porta a vetri del Panificio, come è scritto su una insegna verticale,[^] gestito dal 2012 dalla famiglia Aldeni originaria di Ponte San Pietro. Il forno a produzione propria è al numero 8. Il titolare è Angelo, chi serve è la moglie, Anna, una donna alla mano e generosa. Il pane all'acqua venduto in due versioni, piccolo e grande, è buonissimo e finisce già nelle prime ore del mattino, molti lo prenotano telefonicamente al 0341 996256, ottimo è anche il pane con l'uva. Sul bancone ci sono pasticciotti, tante pizze, pizzette e focacce, di lato crostatine, strudel, cabiadini.

Di spigolo, finalmente, distante circa trenta metri dalla piazza, ecco Palazzo Manzoni, esternamente è alto solo un piano, il muro è dipinto di rosa. Qui la strada spiana, mentre a destra sale in Via Paolo Scandella. L'ingresso è da una porta in legno contornata da un pregevole portale e due scalini, che restringono la strada ai veicoli, che nel punto più largo della via misura solo 3,5 m. Ai due lati della porta, tre targhe, una che riassume la sua storia passata, Palazzo di Pasino Manzoni. Prima fra le residenze dei Manzoni fu abitato negli ultimi anni del Cinquecento dal capostipite Giacomo ..., e due per quella attuale, Casa Comunale e Biblioteca Comunale. Infatti al primo piano c'è il municipio del Comune di Barzio,[^] al secondo la biblioteca. Sulla facciata, ma più in alto su sfondo grigio, a sinistra dell'ingresso principale, è appeso un medaglione con il volto di un uomo con una lapide a destra: A Tranquillo Baruffaldi campione della virtù valsassinese tra i Mille I mentori convalligiani qui nella casa ov'egli nacque XX Settembre MCMVIII. Baruffaldi fu la famiglia che abitò il palazzo nell'Ottocento e fino al 1972. Di fronte all'ingresso di Palazzo Manzoni, c'è un parcheggio per quattro macchine a strisce bianche con sosta massima di 30 minuti, delimitato dal passaggio al numero 7 di un vecchio portone in legno e da quello del 9, gli edifici hanno il solo pianoterra.[^]

Camminando lungo Palazzo Manzoni, ostacolato dal passaggio di veicoli, a cui è concesso andare in piazza, noto le quattro grandi finestre della pregevole Sala Civica del palazzo che fu dei Manzoni, sede di incontri culturali e istituzionali. Di fronte, dopo il parcheggio, una scalinata scende in Via Giovenale Sacchi, al cui incrocio si trova il Bar Zio. Sul muro rosa di Palazzo Manzoni, invece, c'è la targa Via T. Baruffaldi; da Piazza Garibaldi ho percorso solo cinquanta metri.

Storia

La stretta via, intitolata nel 1886 all'autore dei Promessi Sposi e di altre opere di alto valore letterario, religioso, morale e storico, fu per secoli l'arteria principale del paese per Introbio, il fondovalle e Lecco, naturale proseguimento della strada per Cremeno attraverso Piazza Comunale. Le attuali Via Alessandro Manzoni e Via Tranquillo Baruffaldi costituivano la Contrada della Piazza, lunga 115,80 m. Non a caso, in questo strada si trovano due edifici simbolici del paese, Palazzo Manzoni, della fine del Cinquecento, e la chiesa di San Giovanni Battista, ricostruita nel Seicento, non più luogo di culto religioso da circa cento anni.[^] Nel tempo, il paese si è ingrandito e altre strade furono costruite per attraversarlo o andare a valle; la via rimase il naturale collegamento dalla piazza verso il cimitero del paese alla Robiasca, e dagli anni 60 per la stazione di partenza della funivia Barzio-Piani di Bobbio. Nel primo decennio della nuova cabinovia, prima dell'apertura di Via Todeschini, la strada principale era proprio l'insufficiente spazio di Via Manzoni, con circolazione a senso alternato, regolata da semafori, uno dei due era all'incrocio di Piazza Garibaldi, di cui rimane il ricordo nei barziesi e villeggianti non più giovani. Oggi la via è sul percorso a piedi più breve dalla piazza alla funivia.

Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, filosofo italiano, nato a Milano il 7 marzo 1785, morto a Milano il 22 maggio 1873. È considerato uno dei maggiori romanzieri di tutti i tempi per il celeberrimo I Promessi Sposi e autore di altre opere moralmente e civilmente impegnate tipiche dell'Illuminismo e di un credente cattolico.

I promessi sposi

I protagonisti dei Promessi sposi sono due giovani del popolo, Renzo e Lucia di Lecco, in quel ramo del Lago di Como. Il signore che governa, il prepotente Don Rodrigo scommette di far sua la ragazza, gioco partito dalla provocazione del cugino, il Conte Attilio; attraverso i Bravi, uomini d'arme, minaccia il curato Don Abbondio, che deve sposarli, che questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai. Il realismo dei personaggi, la profondità dei temi, in cui cristianamente nella storia umana agisca l'insondabile grazia divina per mezzo della Provvidenza, o benevolenza di Dio, il linguaggio, che segna un passaggio fondamentale per un italiano più moderno, sono alcuni tra gli elementi che lo fanno apprezzare ai lettori di ogni epoca. I Promessi Sposi è il primo esempio di romanzo storico, ossia basato su una rigorosa ricerca storica. È ambientato tra il 1628 e 1630, quando in Lombardia scoppiò un'epidemia di peste durante il governo spagnolo; il romanzo mostra l'illusorietà politica della dominazione straniera, la corruzione e inefficenza del sistema giudiziario, proprio quando a Milano al tempo in cui Manzoni lo scrisse governavano gli austriaci.[^]

Nel capitolo XXIX del romanzo, i lanzichenecchi, chiamati dall'imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando II d'Asburgo a combattere per la guerra di successione di Mantova, discendono da Colico e Bellano passando per la Valsassina: Vengono; son trenta, son quaranta, son cinquanta mila; son diavoli, sono ariani, sono anticristi; hanno saccheggiato Cortenuova; han dato fuoco a Primaluna: devastano Introbbio, Pasturo, Barsio; sono arrivati a Balabbio;[^] Barsio è l'antico toponimo di Barzio. Agnese, la madre di Lucia, è di Pasturo, dove si rifugia per scappare dalla pestilenza; Renzo verso la fine del romanzo la raggiunge per comunicarle che la figlia è viva al Lazzaretto di Milano.

Rilessi con voglia I Promessi Sposi nell'estate 2023 per la ricorrenza del 150° anno della morte dello scrittore. Sono stato rapito dalla storia così bella, ambientata nella mia regione, e mi pare proprio che sia stata la sapienza del Vangelo a ispirarla al profondo pensatore. Sarebbe stato male che fosse rimasta sconosciuta, come scrisse il Manzoni nell'introduzione, fingendo di trascriverla in un italiano più comprensibile da un manoscritto del Seicento.[^]

Vita

Alessandro era figlio di Pietro Manzoni e Giulia Beccaria, Manzoni era una famiglia nobile che abitava al Caleotto di Lecco, originaria di Barzio in Valsassina, mentre Giulia era figlia di Cesare Beccaria, illustre giurista, autore del trattato Dei delitti e delle pene, di cui il Manzoni si servì nella sua Storia della Colonna Infame. Tra i due coniugi Manzoni c'erano ventisei anni di differenza, il matrimonio non funzionò, pochi anni dopo si separarono. Molto probabilmente il vero padre di Alessandro era Giovanni Verri, con il quale Giulia aveva una relazione già prima di sposarsi, che dopo la nascita del bambino la interruppe; Giovanni era fratello di Pietro Verri, uno dei massimi esponenti dell'illuminismo italiano, e autore di Osservazioni sulla tortura, una delle fonti sulla giustizia che forma il pensiero di Alessandro.

Alessandro studiò in istituti cattolici, per cinque anni a Merate al collegio San Bartolomeo dei Somaschi, poi al collegio di Sant'Antonio a Lugano, infine collegio Longone di Milano, gestito dai Barnabiti. Nel 1805, Alessandro si trasferisce dalla madre a Parigi, quando Giulia rimase vedova di Carlo Imbonati, che aveva sposato in seconde nozze.
Nel 1807 a Blevio incontra per la prima volta Enrichetta Blondel, rimanendo conquistato dalla dolcezza e dalla grazia della fanciulla, figlia di un banchiere di Ginevra, che viveva a Milano. Nel 1808, nella capitale francese Alessandro sposò Enrichetta con rito calvinista, la religione della moglie. Alessandro matura la sua fede cristiana, che nel tempo lo rende un fervente credente. Enrichetta si converte al cattolicesimo. L'anno successivo, dopo una supplica a Papa Pio VII, possono sposarsi con rito cattolico. A Parigi nasce la primogenita Giulia. Nel 1810, Alessandro con la moglie torna definitivamente a Milano, dove nel 1813 compra la casa in Via del Morone 1, in cui vivrà tutta la vita. Nel 1807, muore il padre Pietro, lo scrittore eredita la villa al Caleotto, in cui trascorreva le vacanze estive quando era studente, che vende nel 1818.[^]

La vita famigliare è felice e feconda, con la nascita di altri 9 figli: Luigia (1811), che però muore alla nascita, Pietro Luigi (1813), Cristina (1815), Sofia (1817), Enrico (1819), Clara (1821) morta a 2 anni, Vittoria (1822), Filippo (1826), Matilde (1830), e coincide con il suo periodo creativo. Il Manzoni condusse una vita appartata, dedito ai suoi studi e agli interessi letterari, alla cura della famiglia e coltivando le amicizie più strette; nella vita quotidiana conversava principalmente in dialetto milanese. Visse nella casa in centro a Milano e nella bella stagione nella Villa Brusuglio a Cormano, con la numerosa famiglia e la madre Giulia, che aveva ereditato la villa da Imbonati; qui il romanziere si dedicava alla botanica.
Alla morte di Napoleone, nel 1821, scrisse l'ode Il cinque maggio; nello stesso anno inizia Fermo e Lucia il romanzo che con un altro nome lo rese celebre. La pubblicazione dei Promessi Sposi avviene tra il 1825 e il 1827. Insoddisfatto del proprio lavoro, dopo un soggiorno a Firenze, riscrisse il romanzo con un linguaggio più moderno, la nuova stesura fu pubblicata tra il 1840 e 1842.

Il quieto mondo dell'affetto della famiglia che aveva aiutato l'ispirazione umana, letteraria e religiosa di Manzoni fu rotto nel giorno di Natale 1833 dalla morte della amata Enrichetta dopo una malattia, a cui seguì l'anno dopo la morte della cara prima figlia Giulietta. Tre anni dopo, nel 1836, Alessandro si risposa con la vedova Teresa Borri di Brivio, che gli fu presentata da Tommaso Grossi, lo scrittore di Bellano, dopo che aveva visto l'amico caduto nella malinconia. Teresa aveva un figlio di nome Stefano, con il quale Alessandro ebbe un ottimo rapporto. Nel 1845, Teresa partorì due gemelle, che morirono lo stesso giorno, e si ammalò. La seconda moglie fu una donna protettiva nei confronti del marito, ma per il suo carattere forte entrò in conflitto con la madre dello scrittore e con i figli ancora giovani. Giulia lasciò la casa, così come i figli più grandi che si sposarono, i più giovani andarono in collegio. Gli anni successivi di Don Lisander, così era riverito Alessandro Manzoni dai milanesi, furono costellati da una serie di lutti, con la morte di Cristina e della madre Giulia (1841), di Sofia (1845), Matilde (1856), della moglie Teresa (1861). Dal 1860, fu senatore del Regno d'Italia.

Nel pomeriggio del 22 maggio 1873, Alessandro Manzoni muore a 88 anni nella sua casa, per le conseguenze di un trauma cranico provocato dalla caduta sui gradini della Chiesa di San Fedele avvenuta il 6 gennaio. Un mese prima della sua morte apprese della morte del figlio maggiore Pier Luigi. Il 29 maggio, nel Duomo si svolse il funerale, una folla interminabile partecipò al corteo funebre, da Piazza del Duomo al Cimitero Monumentale. le spoglie del massimo letterato italiano furono traslate nel 1883 nel Famedio, dove riposano tuttora.[^]

Note

  1. Mauro Vezzoli (2 giugno 2005- ). "Via Alessandro Manzoni". [Album di Google Photos]. Consultato il 23 agosto 2025.
  2. Mauro Vezzoli. "Via Alessandro Manzoni". [Album di Flickr]. Consultato il 23 agosto 2025.
  3. Mauro Vezzoli (6 settembre 2025). "Non è una passeggiata camminare in Via Alessandro Manzoni a Barzio perché ancora nel 2025 transitano auto nella stretta via in direzione di Piazza Garibaldi.". In Centro storico di Barzio, Estate, In giro per Barzio e Via Alessandro Manzoni. [Video di Google Photos]. Consultato il 6 settembre 2025.
  4. Mauro Vezzoli (23 agosto 2025). "Via Alessandro Manzoni dalla piazza con i cartelli stradali all'angolo. Divieto di accesso, svolta a sinistra perchè la stretta via è a senso unico in discesa.". In Centro storico di Barzio, Estate, In giro per Barzio, Piazza Garibaldi e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 23 agosto 2025.
  5. Mauro Vezzoli (6 settembre 2025). "Targa stradale Via Alessandro Manzoni Scrittore e Poeta 1785-1873 sul muro bianco piuttosto in alto vicino all'incrocio di Piazza Garibaldi. Nella via si trova il palazzo che fu degli antenati del celebre autore dei Promessi Sposi.". In Centro storico di Barzio, Estate e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 6 settembre 2025.
  6. Mauro Vezzoli (25 agosto 2013). "Via Alessandro Manzoni 3 con la formella Mater". In Centro storico di Barzio, Estate, In giro per Barzio e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 23 agosto 2025.
  7. Mauro Vezzoli (25 ottobre 2025). "Le due vetrine di Poste Italiane Barzio Via Alessandro Manzoni con il nuovo postamat.". In Centro storico di Barzio, Estate e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 25 ottobre 2025.
  8. "Agenzia Immobiliare Dimore di Barbara Locatelli". dimorebarzio.it. Consultato il 23 agosto 2025.
  9. Mauro Vezzoli (6 settembre 2025). "Panificio di Via Alessandro Manzoni a Barzio. Il pane all'acqua che compro ogni mattina da Anna del Panificio Aldeni è fragrante e buonissimo.". In Centro storico di Barzio, Estate e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 6 settembre 2025.
  10. "Comune di Barzio". www.comune.barzio.lc.it. Consultato il 23 agosto 2025.
  11. Mauro Vezzoli (25 agosto 2013). "Parcheggio libero di quattro posti della durata trenta minuti di fronte al municipio.". In Centro storico di Barzio, Estate, In giro per Barzio e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 23 agosto 2025.
  12. Oriani, Federico (luglio 2015). "Via Alessandro Manzoni". In 2 - Viabilità urbana barziese. Le strade di Barzio, trasformazioni e denominazioni tra Sette e Novecento [PDF File]. Comune di Barzio. pp. 40-41. Consultato il 23 agosto 2025.
  13. "I promessi sposi". Wikipedia: L'enciclopedia libera. Wikimedia Foundation, Inc. Consultato il 23 agosto 2025.
  14. "La Valsassina, Pasturo e la casa di Agnese". Grand Tour. Consultato il 23 agosto 2025.
  15. "I promessi sposi (1840)/Introduzione". Wikisouce. Wikimedia Foundation, Inc. Consultato il 23 agosto 2025.
  16. "Alessandro Manzoni". Wikipedia: L'enciclopedia libera. Wikimedia Foundation, Inc. Consultato il 23 agosto 2025.
  17. Redemagni, Paola (25 aprile 2023). "Funerali di Alessandro Manzoni". Storie di cimiteri. Consultato il 23 agosto 2025.

venerdì 5 settembre 2025

Palazzo Manzoni

English

Palazzo Manzoni è un edificio storico di Barzio, da secoli il più prestigioso del paese della Valsassina. Il palazzo tardo seicentesco fu la prima delle residenze dei Manzoni, una nobile famiglia arrivata alla fine del Cinquecento dalla confinante Val Taleggio, dalla quale discese il celebre scrittore Alessandro. Successivamente, nell'Ottocento e Novecento, il palazzo appartenne alla famiglia Baruffaldi originaria di Cortenova. Dal 1982, Palazzo Manzoni è di proprietà del Comune di Barzio, sede del municipio e della biblioteca comunale. Secondo una targa posta all'ingresso, Palazzo Manzoni è monumento nazionale dal 1930.

Il palazzo è nascosto nel centro storico di Barzio nella stretta Via Alessandro Manzoni, al numero 12, a pochi metri di distanza da Piazza Garibaldi. L'edificio a due piani occupa una superficie quadrata non grande, circa 20 metri per lato, con un cortiletto interno. La facciata del palazzo alta un piano è dipinta di rosa pallido, si entra da un porta in legno salendo due gradini.[^] Testimonianza storica è un medaglione di Tranquillo Baruffaldi, discendente della famiglia proprietaria dell'edificio, volontario tra i Mille della famosa spedizione di Giuseppe Garibaldi. Inoltre, Via Baruffaldi è il proseguimento di Via Manzoni che lambisce il palazzo.

Storia

Il palazzo fu abitato alla fine del Cinquecento dal capostipite dei Manzoni Giacomo Maria, che si sposò con Elisabetta Caseri, dalla quale ebbe tre figli, Giovanni Angelo, Pasino e Pompeo. Il bene finì al primogenito di Pasino, Giacomo Maria, nato a Barzio l'11 gennaio 1576, che si trasferì a Caleotto di Lecco, come attesta un documento del 1612.[^] La storia di Palazzo Manzoni si intreccia con la più famosa Villa Manzoni a Caleotto costruita nel 1621, dove vissero anche gli eredi di famiglia. Nipote di Giacomo Maria fu Pietro Antonio, nonno di Pietro, il padre dell'autore dei Promessi Sposi. Nel 1798, Pietro Antonio abbandonò definitivamente Palazzo Manzoni di Barzio,[^] che fu venduto alla famiglia Rossi. Alessandro Manzoni, nato nel 1785, mai abitò il palazzo, né andò a Barzio. In breve tempo, nei primi dell'Ottocento, subentrò la famiglia Baruffaldi di Cortenova, che lo mantennero per quasi due secoli. Il primo proprietario fu Alfonso Baruffaldi con la moglie Caterina Mazzini.[^] Al tempo dell'Unità di Italia, uno dei locali fu affittato per ospitare la prima sede municipale di Barzio. Nel 1973, la struttura fu ceduta alla parrocchia, che istituì una biblioteca; il Comune di Barzio lo rilevò nel 1982. Dopo i restauri dell'architetto Bruno Bianchi, il primo piano divenne la sede del municipio.

Architettura

L'ingresso principale avviene da un portone ligneo, contornato da un pregevole portale settecentesco in pietra,[^] sulla strada stretta avanzano due gradini, difronte c'è un parcheggio per quattro macchine. Sulla facciata spicca su sfondo grigio il medaglione di Tranquillo Baruffaldi, con la lapide a destra: A Tranquillo Baruffaldi campione della virtù valsassinese tra i Mille I mentori convalligiani qui nella casa ov'egli nacque XX Settembre MCMVIII.[^] A destra del portone in legno, sotto la targa del numero civico 12, sono state installate due piastre dorate, Casa Comunale e Biblioteca Comunale;[^] a sinistra, un'altra, di colore grigio metallizzato: Palazzo di Pasino Manzoni. Prima fra le residenze dei Manzoni fu abitato negli ultimi anni del Cinquecento dal capostipite Giacomo e rimase alla discendenza del figlio Pasino (da cui discenderà Alessandro Manzoni) Dal 1930 l'edificio è Monumento Nazionale, lo stemma comunale e Comune di Barzio. Nonostante qualsiasi articolo di giornale su Palazzo Manzoni a Barzio riporti questa notizia, nessuno cita il regio decreto; è perlomeno singolare che Palazzo Manzoni del paese di montagna sia diventato monumento nazionale prima della più prestigiosa Villa Manzoni di Lecco, che divenne monumento nazionale nel 1940.

Il cortile interno ha un muro che separa il palazzo da via Scandella, dove c'è un ingresso secondario, davanti il palazzo è a due piani; a sinistra, un porticato a crociera su pilastri dove ci sono locali. Entrati dall'ingresso principale, subito a sinistra il locale di maggiore pregio, alcune finestre si aprono verso la via. La Sala Civica fu decorata nell'Ottocento su ordine dei Baruffaldi, con la volta ad affreschi di gusto tardo barocco, le porte dipinte e lo stemma inciso nel camino marmoreo secentesco. Questa stanza, nella quale fino a metà del Novecento, c'erano degli affreschi dei Manzoni, viene utilizzata dal Comune per eventi istituzionali, come la consegna di benemerenze,[^] e incontri culturali di un certo rilievo. Gli altri locali del pianoterra, sia sotto sia fuori il porticato, ospitano associazioni locali. Nel porticato si trova lo stemma manzoniano e un pozzo con un timpano classicheggiante.[^]

Salendo una scala, al primo piano hanno sede gli uffici del Comune di Barzio,[^] telefono 0341 996125, e-mail: info@comune.barzio.lc.it, con tre soffitti elegantemente dipinti in epoche diverse. Al secondo piano, a sinistra, la biblioteca comunale, mentre a destra c'è un'ampia stanza con le finestre che si aprono sul cortiletto. Nella parte posteriore di questo ultimo piano si estende un vasto giardino, considerando le dimensione dell'edificio, il quale viene utilizzato come luogo di lettura. Dall'esterno, si intuisce la sua presenza sopra il muro in pietra di Via Scandella.

Biblioteca

L'intraprendenza di don Alfredo Comi, il parroco del paese quando nel 1973 Palazzo Manzoni passò dai Baruffaldi alla parrocchia, dotò Barzio in breve tempo di una biblioteca, che aprì nel 1975 nel piano terreno del palazzo. Don Alfredo raccoglieva libri e documenti di Alessandro Manzoni di cui era un appassionato estimatore, nella collezione ci sono rare e prime edizioni dei Promessi Sposi, sia della cosiddetta ventisettana (del 1827), sia della stesura definitiva, la quarantana, ossia del 1840. Il prete continuò questa attività per più di vent'anni. Nel 2006, donò tutto alla biblioteca di Barzio, che costituì un fondo manzoniano; esso consta di più di 1300 volumi.[^] Dal 1994, la bella biblioteca si trova al secondo e ultimo piano del palazzo, composta di quattro ambienti. Più di recente, la biblioteca è diventata un ente capace di vivacizzare la cultura, promuovendo e organizzando regolarmente eventi.

Eventi culturali

Il palazzo del Seicento, che fu dei Manzoni e nei secoli più volte ospitò l'amministrazione comunale, è oggi un luogo adatto per ospitare eventi culturali e intrattenere la gente. D'estate è preferibile stare all'aperto, e allora la sede naturale è il cortiletto, il relatore di solito conduce la serata nel porticato a crocevia su pilastri, dove c'è lo stemma dei Manzoni e il pozzo. Ricordo la serata dell'estate 2023 "Le stelle di Dante. L'astronomia nella Divina Commedia"[^] del divulgatore scientifico e responsabile della programmazione del Planetario di Lecco Loris Lazzati, che interpretò alcuni dei numerosi riferimenti astronomici presenti nel poema in base alle conoscenze scientifiche sulla posizione delle stelle. C'era la simpatica iniziativa, che si ripeteva ogni anno il primo sabato mattina di settembre, ultimo giorno degli eventi dell'estate barziese, di radunare la gente con la rassegna dei caviadini o cabiadini,[^] il famoso biscotto della valle. La dimostrazione pratica di taglio dell'impasto avveniva nel porticato,[^] mentre gli assaggi nelle varietà dei diversi forni locali era all'ultimo piano del palazzo, che si apre su un giardino.

Note

  1. Mauro Vezzoli (29 gennaio 2013- ). "Palazzo Manzoni". [Album di Google Photos]. Consultato il 19 luglio 2025.
  2. "Giacomo Maria Manzoni". Wikipedia: L'enciclopedia libera. Wikimedia Foundation, Inc. Consultato il 19 luglio 2025.
  3. "Palazzo Manzoni (Barzio)". Wikipedia: L'enciclopedia libera. Wikimedia Foundation, Inc. Consultato il 19 luglio 2025.
  4. Oriani, Federico (luglio 2015). "Via Alessandro Manzoni". In 2 - Viabilità urbana barziese. Le strade di Barzio, trasformazioni e denominazioni tra Sette e Novecento [PDF File]. Comune di Barzio. pp. 40-41. Consultato il 19 luglio 2025.
  5. "Palazzo Manzoni a Barzio". Montagne Lago di Como. Consultato il 19 luglio 2025.
  6. Mauro Vezzoli (6 settembre 2025). "Medaglione di Tranquillo Baruffaldi sulla facciata di Palazzo Manzoni. A Tranquillo Baruffaldi campione della virtù valsassinese tra i Mille I mentori convalligiani qui nella casa ov'egli nacque XX Settembre MCMVIII. La famiglia Baruffaldi fu proprietà dell'edificio nell'Ottocento e fino al 1972, quando fu ceduto alla parrocchia di Barzio. Sto fotografando perché ho appena pubblicato Palazzo Manzoni su Blogger.". In Centro storico di Barzio, Estate, Palazzo Manzoni e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 6 settembre 2025.
  7. Mauro Vezzoli (27 agosto 2013). "Le due placche dorate di Via Alessandro Manzoni 12, Casa Comunale e Biblioteca Comunale.". In In giro per Barzio e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Flickr]. Consultato il 19 luglio 2025.
  8. Redazione (6 gennaio 2025). "Barzio. Consegnate le benemerenze a Paola Pozzoni e Gianfranco Polvara". Valsassina News. Consultato il 19 luglio 2025.
  9. Franchi, Rosalba (maggio 2023). "Manzoni, Lecco e la Valsassina". Vie storiche. Consultato il 19 luglio 2025.
  10. "Comune di Barzio". www.comune.barzio.lc.it. Consultato il 19 luglio 2025.
  11. (29 settembre 2024). "BARZIO – PALAZZO MANZONI". Rotary Meda. Consultato il 19 luglio 2025.
  12. RedBar (6 agosto 2023). "Barzio, dieci giorni di eventi: si inizia domani con le “Stelle di Dante”". Lecco Notizie. Consultato il 19 luglio 2025.
  13. (29 agosto 2017). "Barzio e i caviadini, sabato la rassegna dei biscotti tradizionali. Dimostrazioni e assaggi". Valsassina News. Consultato il 19 luglio 2025.
  14. Mauro Vezzoli (1 settembre 2018). "Marta Gianola di Primaluna e Antonio Passoni della famosa pasticceria di Barzio insegnano nel Palazzo Comunale come fare i cabiadini. I numerosi villeggianti e turisti ascoltano e guardano con attenzione, tra loro c'è anche mamma che mi guarda.". In Centro storico di Barzio, Estate, Palazzo Manzoni e Via Alessandro Manzoni. [Foto di Google Photos]. Consultato il 19 luglio 2025.